In che modo le agevolazioni introdotte nell’articolo 4 del “Piano Transizione 5.0” favoriscono la crescita della responsabilità ambientale e sociale delle PMI.

Futuro, sostenibilità e ambiente. Tre parole che, utilizzate nella stessa frase senza un contesto specifico, vengono subito associate a questioni che riguardano la cura del territorio.

Secondo il rapporto annuale “La Cultura della sostenibilità in Italia” pubblicato da Esg culture lab, primo osservatorio su persone e obiettivi sociali dell’agenda 2030, il 97% degli italiani tra i 15 e i 64 anni considera la sostenibilità solo in termini di riciclo ed energia.

L’indagine conferma la percezione di fiducia nella trasformazione sostenibile quando associata a fattori legati all’ambiente. Eppure non tutto ciò che riguarda la sostenibilità ambientale passa attraverso la sensibilizzazione su questioni legate allo smaltimento ecologico dei rifiuti, alla raccolta differenziata e all’utilizzo di energie rinnovabili.

Prendersi cura dell’ambiente significa favorire l’adozione di atteggiamenti, pratiche e protocolli in grado di incentivare il progresso sociale in un’ottica di responsabilità civile. Perché solo capendo le esigenze del futuro, si è capaci di costruire un presente più solido proficuo e duraturo.

In questa cornice si ritrovano ad agire anche le PMI, che negli ultimi anni hanno istituito un Comitato ESG/Sostenibilità, dimostrando interesse verso tematiche legate alla responsabilità ambientale.

Il rapporto ISTAT sulle pratiche sostenibili adottate dalle imprese manifatturiere nel corso del 2022 sottolinea come l’attenzione si concentri su tre settori specifici:

  • l’aumento di efficienza energetica (23,1%)
  • l’uso di energia da fonti rinnovabili (22,2%)
  • il risparmio nel trasporto dei prodotti (19,4%)

Sempre secondo tale report, si stima che la percentuale delle aziende che avvierà azioni di sostenibilità entro il 2025 salirà al 64%.

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I VANTAGGI DELLA TRANSIZIONE DIGITALE

Se il concetto di sostenibilità passa per l’ambiente, il concetto di digitale spesso passa per sinonimo di disoccupazione. Lo conferma una ricerca della Fondazione per la Sostenibilità Digitale, che nel 2023 ha avviato un osservatorio su cosa pensano gli italiani del rapporto tra digitale, energia e ambiente. I risultati evidenziano come il 61% dei cittadini italiani pensi che la tecnologia produca diseguaglianze, perdita di posti di lavoro ed ingiustizia sociale.

In questa cornice è difficile inserire la transizione digitale come elemento favorevole, invece, all’economia e allo sviluppo del Paese. Pregiudizi e stereotipi sono difficili da scardinare nell’immaginario collettivo. Ma si possono imparare a gestire. E per riuscirci bisogna entrare in relazione con la tematica, capirne benefici, vantaggi e limiti. La comprensione aiuta a superare la paura e la chiusura generate dall’ignoto.

La transizione digitale è oggi uno degli argomenti più al centro di dibattiti e conversazioni, proprio per la sua natura urgente e attuale. Vari sono i settori che ne parlano, dalla produzione manifatturiera alla telemedicina.

Il mondo delle PMI pone la transizione digitale al centro di numerosi e costanti flussi di aggiornamento per via dell’ottimizzazione dei processi produttivi che il supporto tecnologico è in grado di includere all’interno delle proprie mura aziendali.

Il fulcro innovativo legato alla transizione digitale riguarda soprattutto lo sviluppo delle potenzialità in seno all’Intelligenza Artificiale e all’Internet delle Cose. Queste due innovazioni tecnologiche apportano una serie di vantaggi all’interno dei processi produttivi delle PMI in grado di rafforzarne la competitività nel mercato del lavoro.

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Ma quali sono, nello specifico, questi vantaggi? Per comprenderli meglio bisogna suddividerli in due categorie: i vantaggi in relazione alla produzione e i vantaggi in relazione al benessere aziendale.

I vantaggi in relazione alla produzione riguardano:

  • l’efficienza produttiva su tutta la catena aziendale, che garantisce un equilibrio stabile sull’intera asse produttiva che va dai costi di realizzazione di un prodotto al profitto che se ne ricava dalla sua vendita;
  • l’ottimizzazione dei tempi di lavoro e dei consumi, agendo nell’ottica dell’esatta rendicontazione dei costi di lavorazione fino alla conferma dei listini prezzi da presentare al cliente finale;
  • la precisa e puntuale manutenzione dei macchinari, che porta a una gestione più sicura e accurata dei procedimenti di lavorazione.

Mentre i vantaggi in relazione al benessere aziendale riguardano:

  • un carico di lavoro meno stressante che non va a pesare sulle spalle dei lavoratori di un’azienda, a prescindere dal ruolo ricoperto all’interno dell’asse produttivo;
  • tempistiche di gestione imprevisti più ristrette che migliorano il clima aziendale e migliorano le skills collegate all’area del problem solving;
  • miglioramento della qualità della vita e della sostenibilità aziendale, rendendo sempre meno precario l’equilibrio tra ambiente sociale, economico e di governance.

Seppure suddivisi in due categorie, tali vantaggi condividono un unico obiettivo: il raggiungimento di parametri importanti come la responsabilità e la sostenibilità declinate in più varianti all’interno delle PMI.

Decreto 38 - Gazzetta Ufficiale - Transizione 5.0 - digitale - sostenibilità - Intelligenza Artificiale - Maxfone

L’INTERVENTO DELLO STATO, IL NUOVO “PIANO TRANSIZIONE 5.O”

Se il precedente piano emanato dal governo si concentrava solo sul percorso rivolto alla digitalizzazione delle aziende. Di recente, dal 4.0 si è passati al 5.0, aggiungendo la trasformazione sostenibile all’interno di tale percorso. Un ulteriore passo verso un futuro più verde.

Il decreto PNRR pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 30 aprile 2024 offre una panoramica attenta sulla transizione 5.0, che include nel suo asset anche il risparmio energetico. Nello specifico, all’articolo 38 si trovano le procedure per sostenere il processo di transizione digitale ed energetica delle imprese.

Alle PMI residenti nel territorio italiano, che nel 2024 e nel 2025 decidono di investire in progetti di innovazione in grado di ridurre i consumi energetici, è riconosciuto un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta per gli investimenti effettuati.

Il credito d’imposta dispone delle seguenti caratteristiche:

  • spetta alle imprese che investono in beni materiali e immateriali nuovi, interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che abbiano come obiettivo la riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale;
  • raggiunge un tetto massimo del 45%;
  • può essere utilizzato dalle PMI che sostengono investimenti nel biennio 2024-2025;
  • non è cumulabile con il bonus transizione 4.0 già vigente.

Per poter usufruire di tali agevolazioni, le imprese possono introdurre all’interno delle loro attività beni di innovazione come:

  • software, sistemi, piattaforme o applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding);
  • software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui sopra.
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LE SOLUZIONI OFFERTE DA MAXFONE

Maxfone è l’azienda pioneristica nel campo dei Big Data e dell’Intelligenza Artificiale, che opera nel settore dell’innovazione tecnologica italiana con l’obiettivo di edificare un futuro sempre più sostenibile attraverso la lettura e l’analisi dei dati. Come? Sviluppando tecnologie di Intelligenza Artificiale nei campi dell’Internet of Things (IoT) e dell’Internet of Behaviours (IoB).

La sua mission è quella di costruire un domani migliore affidandosi alle potenzialità dell’AI per rafforzare valori come il rispetto dell’ambiente e il benessere aziendale. Maxfone si occupa di accompagnare le PMI in un percorso di sostenibilità, empowerment ed efficientamento, verso la transizione digitale a cui, sempre di più, l’attuale asse economico e sociale a livello mondiale è chiamato.

Le soluzioni proposte da Maxfone sono in linea con la visione della transizione 5.0. Attraverso due centri di competenza, Maxfone propone alle aziende soluzioni digitali di analisi e di gestione dei dati che hanno valenze trasversali. Con IoTSolutions e SocialMeter, si studiano i comportamenti delle macchine per ottimizzare processi e risorse e si indagano i comportamenti umani negli ambienti digitali per fornire una fotografia dettagliata delle abitudini odierne.

Ma è con IDA che le PMI possono aspirare ad ottenere gli incentivi sul credito d’imposta, grazie alla sua natura di “guardiana dei dati”. IDA, infatti, è l’applicazione digitale capace di monitorare i parametri di produzione (emissioni di CO2, carbon footprint e water footprint) e analizzare i consumi energetici di un’azienda.

In questo modo l’impresa è in grado di gestire i propri consumi in ottica sostenibile, valutando le migliori soluzioni sull’andamento produttivo e riducendo il rischio di sprechi su alcuni parametri ambientali di produzione.

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Ma cosa fa IDA di preciso? L’applicazione di Maxfone offre un servizio che:

  • analizza i dati in tempo reale;
  • presenta soluzioni per migliorare i processi produttivi;
  • ottimizza le tempistiche di produzione;
  • rende i prodotti più sostenibili, contro lo spreco energetico;
  • permette una gestione più intuitiva e autonoma del lavoro;
  • certifica l’efficientamento aziendale;
  • crea nuovi modelli più sostenibili attraverso un’interfaccia unica e non dispersiva;
  • consente la manutenzione preventiva sui macchinari coinvolti all’interno dei processi produttivi delle aziende.

Grazie a IDA è più facile comprendere il concetto “meglio prevenire che curare”. Con essa, le PMI possono avviarsi in totale autonomia e senza l’impiego di particolari sforzi e competenze, verso una transizione green e responsabile, in linea con gli obiettivi Sdg dell’Agenda 2030.

Scopri di più

Con IDA le piccole e grandi imprese possono aspirare ad ottenere gli incentivi sul credito d’imposta introdotti dal nuovo “Piano Transizione 5.0”.

Cosa aspetti? Procedi anche tu verso un futuro più sostenibile!