di Gianluca Cimatti

In questi ultimi anni il concetto di sostenibilità in tutte le sue declinazioni è divenuto sempre più presente nella nostra quotidianità: del resto fenomeni come i mutamenti climatici ed il riscaldamento globale causati dal comportamento sconsiderato dell’uomo rendono palese che occorre effettuare fin da subito un netto cambio di rotta, al fine di evitare che la situazione nel nostro pianeta diventi insanabile. Questa situazione è messa in evidenza soprattutto dalle grande agenzie internazionali come l’ONU e la FAO, le quali hanno previsto tra l’altro anche un grosso aumento della popolazione che avremo nei prossimi 30 anni e la conseguente impossibilità di soddisfare i bisogni alimentari globali.

È noto come l’agricoltura sia uno dei settori indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo ma al contempo uno dei più inquinanti ed è proprio sulla base di queste ragioni che ho voluto analizzare una nuova realtà di mercato, la Vertical Farm, con lo scopo di verificare se questa potrà essere una delle soluzioni ai problemi futuri di approvvigionamento alimentare e se possa garantire, al tempo stesso, una modalità di produzione ecosostenibile. La Vertical Farm è essenzialmente una nuova pratica di coltivazione agricola indoor che sfrutta la verticalità dell’edificio o dell’impianto a disposizione per produrre ampi quantitativi di raccolto, il tutto in un ambiente chiuso e controllato dalla tecnologia che monitora tutti i parametri di riferimento.

Riassumendo, la tesi si è concentrata nel definire le varie tecnologie adibite a questo nuovo segmento di mercato, con la spiegazione dei vari sistemi di coltivazione agri-tech; successivamente si è analizzato il mercato su base nazionale ed internazionale realizzando, infine, una proposta di marketing e comunicazione per lanciare queste nuove colture nel panorama italiano.

Nel realizzare la ricerca si è rivelato fondamentale servirsi della piattaforma SocialMeter Suite dell’azienda Maxfone. Avere la possibilità di analizzare questo settore emergente sfruttando i Big Data ha permesso difatti di poter scoprire molte sfaccettature del fenomeno e, soprattutto, di apprendere nuove opportunità di evoluzione del Vertical Farming. Nello specifico, i servizi utilizzati della piattaforma sono due: Web Analytics con cui ho controllato il parlato sul web e Social Analytics, impiegato per monitorare i contenuti social (Instagram, Twitter).

Gianluca Cimatti, neolaureato in marketing e comunicazione d'impresa

Gli osservatori creati da SocialMeter, impostati con un intervallo di tempo di un anno, hanno generato più di 2.500 articoli, attraverso i quali si sono potute scoprire una moltitudine di informazioni fondamentali per la ricerca.

Anzitutto si può affermare come gli stessi Big Data siano indispensabili all’interno del Vertical Farming: il sistema di automazione, essenziale nel monitorare i vari impianti necessari alla crescita delle piante, si serve proprio di questa tecnologia per confrontare la prestazione dei macchinari nel tempo e per intervenire preventivamente nel caso si verifichino dei guasti nella produzione. Tutto ciò fa capire quindi come queste due realtà possano collaborare efficacemente per creare alti standard operativi e di qualità, sia di prodotto che di processo.

Tuttavia, sempre tramite la piattaforma, è stato possibile scoprire come il settore abbia ancora parecchie criticità: gli alti costi di investimento sono un grosso deterrente per gli imprenditori che vogliono entrare in questo mercato, in aggiunta gli alti costi energetici che richiedono gli impianti in Vertical Farming possono innescare gravi conseguenze sia economiche che ambientali.

L’analisi successiva del parlato su Instagram e Twitter ha permesso di identificare le varie aziende che hanno scelto di approcciarsi a queste nuove pratiche innovative, ma soprattutto sono state rivelate le nuove possibili evoluzioni di questo fenomeno emergente. Difatti si è constatato come il Vertical Farming, ideato per scopi alimentari, possa cambiare completamente la propria destinazione d’uso. Attraverso vari esperimenti effettuati è stato possibile coltivare/allevare:

  • tabacco, per il mondo della farmacia e della cosmesi;
  • micro-alghe, per produrre fertilizzanti naturali, bio-carburante ed idrogeno;
  • insetti, sia per scopi edibili ma anche per realizzare tessuti e bio-plastiche.

In merito alle aziende che hanno scelto di adottare la pratica del Vertical Farming, si è scoperto come diverse multinazionali affermate abbiano scelto di investire in questo nuovo settore, sia per motivi di carattere ambientale, ma specialmente per il fatto che la sostenibilità in questo momento è sempre più un driver d’acquisto per il consumatore. L’analisi dei contenuti social tramite i Social Analytics ha permesso oltretutto di individuare diverse Vertical Farm collocate in tutto il pianeta: si tratta di attività che differiscono l’una dall’altra per mix di prodotti, tecnologie impiegate e processi produttivi, il tutto in un’ottica di sviluppo, efficienza ed economia circolare. Nel reperire le diverse informazioni attraverso la Suite si è rivelato cruciale servirsi degli Hashtag Cloud.

In conclusione, l’analisi effettuata ha messo in luce che il mondo del Vertical Farming, per quanto possa essere in rapida ascesa e possieda ampi margini di sviluppo nel futuro, è ancora in larga parte sconosciuto agli occhi del consumatore; per queste ragioni è necessario effettuare delle importanti campagne di marketing e comunicazione, con idee efficaci per far conoscere il prodotto ed i suoi benefici connessi ed, al tempo stesso, eliminare quelle barriere psicologiche che il target può aver eretto nel momento in cui si trova di fronte un prodotto non ritenuto naturale per il grosso apporto tecnologico.

Per raggiungere questi obiettivi sarà indispensabile impiegare i Big Data: con la piattaforma SocialMeter si è potuto constatare come questa realtà tecnologica sarà sempre più presente nel prossimo futuro in quanto permette di ottenere, elaborare e manipolare un grosso quantitativo di informazioni, essenziali al fine di aumentare il valore all’interno del comparto aziendale, garantendo alti margini di progresso, innovazione ed efficienza.