Come risparmiare €8.000 al mese di Potenza Reattiva?
Con IDA i sensori vanno oltre la misurazione dell’energia
L’efficienza dei processi produttivi passa per il monitoraggio di diversi parametri. Comprendere lo stato di salute del proprio parco macchine ha permesso a un’azienda manifatturiera di individuare un efficientamento sostanzioso, riducendo la penale in bolletta dovuta alla potenza reattiva.
Imparare a conoscere il proprio impianto produttivo: una storia di vantaggi e opportunità
I macchinari impiegati nei processi produttivi subiscono cambiamenti e aggiornamenti nel corso degli anni, a tal punto che risulta difficile tracciarne lo stato di salute. Il risultato: spesso ci si accorge della loro efficienza quando inizia a mancare. L’efficientamento è un processo iterativo continuo che richiede tempo, dedizione e investimenti.
Familiarizzare e prendersi cura delle proprie macchine attraverso il monitoraggio digitale consente non solo di avere una panoramica aggiornata sui consumi, ma anche una visione chiara sull’andamento delle stesse. Ecco che l’installazione dei sensori che ne monitorano lo stato e danno un allarme in caso di anomalie è la soluzione ideale.
Per questo secondo appuntamento con “la voce dell’esperto”, il nostro dipartimento tecnico ci svela i vantaggi diretti ed indiretti dati dal controllo mirato e preciso dei propri macchinari. Perché un’attenta conoscenza fornisce il potere per prendere decisioni mirate, senza lasciare nulla al caso.
In questo numero il focus è la potenza reattiva, che un’azienda manifatturiera è stata in grado di quantificare grazie al supporto di IDA. La potenza reattiva è una componente dell’energia elettrica che non produce lavoro utile, ma che risulta essere fondamentale per il funzionamento di alcuni apparati industriali che hanno parti rotanti come i motori elettrici (1).
Le aziende di distribuzione elettrica (es. Edison) applicano penali quando il consumo di potenza reattiva supera una certa soglia rispetto alla potenza attiva. Ciò avviene per compensare i costi legati alla maggiore gestione della rete e alle perdite di energia.
La cifra penale che viene addebitata in bolletta può essere risolta o contenuta misurando esattamente l’energia che viene consumata, servendosi di un misuratore di energia in grado di raccogliere informazioni rilevanti e proficue.
Ridurre o eliminare la potenza reattiva è possibile tramite l’installazione di appositi macchinari (rifasatori) che permettono di migliorare il fattore di potenza (cosφ), e dunque l’efficienza del sistema elettrico aziendale.
Nel caso dell’azienda in questione, il costo della penale era di circa 8.000 euro al mese. Se ripartita su un costo annuale, prolungato per anni, si parla di un costo di centinaia di migliaia di euro. Un risparmio notevole se si considera il consumo totale nell’arco di dodici mesi. Come ha fatto tale azienda a ridurre la penale sulla sua bolletta? Ce lo spiega l’esperto!
La criticità di partenza
La potenza reattiva veniva addebitata in fattura all’azienda poiché uno o più macchinari lavoravano in modo inefficiente, a causa della loro obsolescenza o di problematiche di vario genere. Questo valore è espresso dal cosφ, un parametro elettrico che misura l’efficienza con cui l’energia elettrica viene utilizzata da un sistema. Più il valore si avvicina a 1 più il sistema è efficiente.
Nel caso specifico, i macchinari utilizzati in azienda avevano dei cosφ minore dello 0,8, valore minimo accettato a livello industriale.
Quando la potenza reattiva è presente in fattura diventa sempre un po’ difficile comprendere qual è la macchina che ha fatto emergere la criticità. In questo caso specifico, la problematica non riguardava capire quanta potenza reattiva l’azienda aveva, ma piuttosto indagare quale fonte, e quindi quale macchinario, ci fosse da efficientare.
L’installazione dei sensori di consumo elettrico, prerogativa fondamentale per tracciare i consumi tramite IDA, permettono di ottenere altre misure oltre ai kWh come ad esempio il cosφ e la potenza reattiva prodotta dal singolo macchinario.
In questo caso, l’azienda, procedendo all’installazione dei misuratori di energia su tutti i macchinari, ha permesso a IDA di notificare le letture complessive dove risultava che il valore della potenza reattiva e del cosφ erano anomali, sopra soglia.
I dati raccolti
Con IDA l’azienda oggi predispone dell’esatta mappatura in tempo reale di quali sono le macchine operative che producono maggiore potenza reattiva e che quindi introducono tale disturbo in rete, riuscendo a risalire alle eventuali cause, come macchinari ormai datati e tecnologie obsolete.
Inoltre, avendo impostato allarmi di soglia, l’azienda ha impostato degli allarmi che gli permettono di intervenire su eventuali problematiche con prontezza. Tramite una dashboard personalizzata, l’azienda acquisisce una visuale che le consente di tracciare l’andamento del costo che sarà presente in bolletta e comprendere l’esatto momento in cui tale costo la condurrà fuori soglia.
Tramite IDA, si è avuta la possibilità di dare indicazioni precise all’elettricista su quali potrebbero essere le prossime macchine da sostituire in caso di un imminente rinnovamento del parco macchine.
Gli impianti produttivi non hanno più segreti. O quanto meno se ne hanno avuti finora, con IDA le nuvole dell’incertezza, delle ipotesi e delle sommarietà si dipanano, lasciando spazio alla luce della chiarezza, delle predizioni e delle prevenzioni.
I dati forniti da IDA forniscono evidenze specifiche, raccolti in archi temporali precisi. In questo modo si è consapevoli del comportamento delle macchine sotto osservazione nell’arco di giornate intere.
Il contributo di IDA
L’analisi preventiva è uno dei vantaggi di IDA, che, come nel caso di questa azienda, monitora le derive sugli assorbimenti in potenza medi per prevenire l’insorgenza di guasti. Ma non solo.
Accorgersi della potenza reattiva e identificare la macchina che ne produce di più, sono informazioni che garantiscono maggiore controllo ed efficienza alle aziende che usufruiscono dei dati raccolti da IDA.
L’altro grande vantaggio che caratterizza IDA riguarda proprio la storicizzazione delle informazioni, ovvero la raccolta di consumi energetici, relativi a giorno e ora, di una macchina in funzione in una tabella con colori, più o meno intensi, in base al consumo avvenuto.
L’opportunità di decidere se, come e quando cambiare eventuali macchinari per efficientare maggiormente il proprio impianto produttivo è una prerogativa importante che rende le aziende autonome nelle decisioni.
Ancora una volta, la praticità con cui IDA mette le aziende di fronte a decisioni cruciali per il benessere delle proprie produzioni, fortifica le imprese stesse, rendendole pronte, attente e capaci di pensare e progettare il futuro con assoluta serenità.
*Fonte1: Greenius – Cos’è l’energia reattiva e come eliminarla dalla bolletta