Efficienza e affidabilità sono i pilastri su cui ogni operatore di telecomunicazioni (Telco) dovrebbe fondare il proprio business per poter essere competitivo e uscire a testa alta dalle sfide che il mondo digitale pone.

L’asticella si sta alzando sempre di più fino a raggiungere cifre vertiginose. Si stima che nel 2020 saranno prodotti 44 trilioni di Gigabyte e che la stragrande maggioranza di questi passerà attraverso un operatore Telco. La conseguenza naturale di ciò è che, se questi operatori sono tra i primi soggetti a trarre beneficio dall’invasione dei big data, altrettanto importanti saranno le sfide che si troveranno a fronteggiare e altrettanto profondi i cambiamenti strutturali a cui dovranno adeguarsi per rimanere sulla cresta dell’onda.

Ciò che gli operatori di telecomunicazioni forniscono, ovvero la connettività, è un servizio che opera dietro le quinte e che ci consente di effettuare gran parte delle attività a cui, per svago o per lavoro, ormai dedichiamo la maggior parte del nostro tempo: caricare e visualizzare immagini, riprodurre filmati, seguire eventi in diretta streaming, comunicare a distanza e trasferire grandi quantità di dati in tempi estremamente ridotti. In tutto ciò, l’attaccamento agli operatori Telco da parte del cliente non è mai paragonabile a quello dimostrato nei confronti di aziende di Information Technology che invece producono e commercializzano i supporti, ovvero i dispositivi multimediali come gli smartphone e i computer. Pur essendo le Telco i pilastri portanti dei big data, nessun cliente ha mai fatto la fila dalle 4 di mattina per accaparrarsi l’ultima novità lanciata in commercio. Questo perché la connettività passa tendenzialmente inosservata quando funziona, mentre si fa davvero notare soltanto nel momento in cui finisce per avere malfunzionamenti.

Che sia l’invisibilità, dunque, la sua massima aspirazione?

In uno scenario del genere, il saper fornire un’infrastruttura solida e prestazioni affidabili diventa dunque un must per chi opera nel settore, e il cliente è sempre più spesso disposto a rinunciare al low cost pur di avere un servizio di qualità. L’utilizzo sempre più frequente di servizi cloud ha poi generato una vera e propria rivoluzione nelle nostre abitudini di salvare, modificare e accedere ai nostri contenuti, segnando un aumento esponenziale del traffico dati e il conseguente rischio di congestioni. Ecco quindi che l’obiettivo del cliente non è più il risparmio, ma piuttosto la qualità. Naturalmente le Telco hanno saputo cavalcare l’onda e far leva sulla frustrazione provata dall’utente davanti a un servizio di scarsa qualità ma, mentre negli Stati Uniti gli operatori Telco stanno ormai focalizzando tutte le loro campagne pubblicitarie sull’importanza di avere una connessione ultraveloce, il marketing italiano si basa ancora troppo spesso sulla guerra al ribasso, anche se gli spot che decidono di puntare sulla qualità si stanno facendo sempre più frequenti.

Lo scenario locale vede quindi la qualità incidere ancora relativamente, ma i segnali sono più che evidenti e puntano chiaramente verso un mondo digitale in cui questa è destinata a diventare il fattore principale nella scelta tra i competitors. Non meno importanti rimangono ovviamente l’attenzione al cliente e il saper fornire un supporto tempestivo ed efficace; due qualità in cui non sono sempre i grandi marchi ad eccellere, ma piuttosto realtà minori e più a misura d’uomo.

dalla Redazione Web di Maxfone