L’esperto risponde da WineMeridian 

Cos’è e come sfruttarlo per fare business online

Quello dello storytelling è un concetto ormai onnipresente in pressoché ogni sfera della vita pubblica direttamente, o indirettamente, connessa alla comunicazione. Raramente padre di strategie comunicative vincenti, più spesso abusato, lo storytelling è una tecnica che vede nella narrazione il suo fulcro principale, e che antepone la componente emotiva a quella più prettamente informativa.

I primi soggetti che ci si aspettava avrebbero abbracciato e fatto propria questa strategia erano le aziende interessate alla vendita di prodotti e servizi, e così è stato, ma quando lo storytelling ha iniziato a essere corteggiato dalle istituzioni e, ancor più, dalla politica, è stato obbligatorio fermarsi a comprenderne meglio le potenzialità. D’un tratto, si è cominciato a sentir parlare di Obama, di Papa Francesco, della Apple e della Coca Cola come di alcuni dei più grandi storyteller dei nostri tempi. A questi sono seguiti altri personaggi anche italiani (Barilla e Giovanni Rana, per citarne un paio) che si sono cimentati in imitazioni più o meno riuscite dei grandi maestri dell’arte della narrazione.
Nella politica e nel business, come nel mondo digital, ad accumunare gli storyteller è la volontà di instaurare un contatto diretto, profondo e coinvolgente con il proprio pubblico, un contatto che racconti su di sé, sul proprio brand, sul prodotto o, di riflesso, sul destinatario. Di fondamentale importanza diventa la capacità di saper unire tasselli all’apparenza sconnessi e trovarvi chiavi di lettura originali ed emotive. Emotività nello storytelling è un concetto così fondamentale da prevalere persino sull’informatività.

Nel caso delle aziende, lo storytelling consente di creare un ponte e un contatto diretto con il proprio target di riferimento, andando a far leva su tematiche e sentimenti particolarmente care al cliente tipo. Una vincente tecnica di storytelling è anche un efficace invito all’azione, che sia essa l’acquisto di un bene, la condivisione del proprio tassello di storia e della propria esperienza sul marchio o il coinvolgimento in azioni umanitarie e di beneficenza.

Ma è nel contesto digital che lo storytelling trova la sua massima applicazione ed efficacia comunicativa. Gli strumenti offerti dalla rete sono infatti degli ottimi e irrinunciabili trampolini di lancio per espandere le narrazioni e portarle a un livello successivo, quello della transmedialità, in cui a ogni social network spetta il compito di sviluppare una parte inedita ed esclusiva della storia, che sarà ricostruibile per intero soltanto unendo le varie parti che la compongono. Ecco che si può iniziare a parlare di universi narrativi, che sono esaltati dalle caratteristiche proprie dei singoli social network, grazie a strumenti come i video (YouTube), le foto (Instagram e Flickr), le notizie (Twitter), le storie più articolate (Facebook).

È un argomento vasto che apre molte porte e su cui si potrebbe disquisire per ore. Della forza della narrazione emotiva come strumento per invitare all’azione. Se poi questa azione è l’acquisto, non c’è tempo da perdere!

di Paolo Errico