da WineMeridian di Fabio Piccolo

Dall’indagine di SocialMeter Analysis il termine grappa su twitter è risultato tra i più utilizzati sul fronte dei cosiddetti superalcolici. Un livello di notorietà che purtroppo non sempre corrisponde ad un altrettanto successo sul mercato.

Ci piacerebbe che la grappa italiana avesse sul mercato lo stesso successo che ha sui social media. E’ questo che ci viene subito in mente leggendo i risultati del sondaggio che SocialMeter Analysis ha realizzato in collaborazione con Wine Meridian.

Abbiamo monitorato, infatti, il parlato Twitter sull’argomento, in un lasso di tempo che si è esteso dal 28 luglio al 28 ottobre 2015. Gli hashtag monitorati sono stati #liquore, #liquori, #distillato, #distillati, #superalcolici e #grappa. Nel periodo si sono registrati un totale di 6.435 tweet e 2.208 immagini condivise a opera di 3.581 utenti. L’hashtag #grappa, il più usato (circa il 74% del totale), ha raggiunto un picco di impiego nella serata del 27 agosto. Gli utenti più attivi sull’argomento sono risultati @ricetteperte, @poli_express, @anagitalia, @silvialazzerini e @anag_treviso.
Si tratta di un risultato a nostro parere interessante che testimonia ancora una volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il termine grappa ha una notorietà notevole, vista anche la sua incredibile storicità, alla quale però non sempre corrisponde altrettanto successo di mercato.
Non è semplice, e non è questa la sede, andare ad individuare o ipotizzare le possibili motivazioni delle difficoltà della grappa italiana di raggiungere quel successo che a nostro parere merita.
Limitandosi agli elementi di comunicazione, però, anche questa ricerca mette in evidenza una certa confusione di messaggi. Una identità non precisa che non facilita il compito ai potenziali consumatori. Si ha la sensazione che vi sia un percepito ancora troppo “old fashion” quando si affronta il tema grappa italiana. Talvolta l’elemento “regionalità” invece di evidenziare le straordinarie peculiarità territoriali della grappa italiana frammentano troppo il messaggio principale.
Sulle stesse metodologie di realizzazione dei prodotti anche dall’analisi sui social si ha la sensazione che non vi sia chiarezza.
Eppure noi rimaniamo convinti che la grappa italiana sia un grande asset della nostra vitienologia, faccia parte profondamente della nostra storia e meriti uno spazio maggiore dell’attuale.

“Se il vino è la poesia della terra, la grappa è la sua anima” scriveva il grande Mario Soldati, e rappresenta questa una delle migliori sintesi dell’identità della grappa, l’unico distillato veramente italiano.

Un’identità secolare che, però, paradossalmente continua ad essere poco conosciuta anche nel nostro Paese. E’ vero molte aziende hanno fatto moltissimo per accreditare la grappa italiana sia nel nostro Paese che nel mondo ma molto altro si deve fare per capitalizzare le potenzialità di questo grande distillato.

E se fossero proprio i social media ad aiutare questa crescita?