Anche la moda è social e digital. Scaffali intelligenti, vetrine interattive, il mondo della moda sta cambiando ed è sempre più connesso a web, e-commerce e social network.

Basta contare il numero di followers di alcuni fra i più popolari brand sui social network per rendersi conto di come questi stiano sempre più investendo nella comunicazione su nuovi canali, in tutte le varie forme che questi offrono: dalle semplici news, alle offerte, ai contest.

Tutto questo è possibile grazie a un pubblico di utenti “modaioli” sempre più coinvolti nelle dinamiche dei social network, e che vogliono parlare in tempo reale delle proprie wish list con altri utenti, ma anche interagire con i propri brand preferiti.

Basti pensare a una delle ultime novità a questo proposito: Poshmap, il nuovo social network dedicato ai professionisti e agli appassionati della moda per condividere con un click i propri acquisti e i propri gusti in fatto di stile. Un’invenzione tutta Made in Italy nata dall’idea di due trentenni che hanno voluto usare la rete per collegare personal shopper, fashion blogger, fashion victim, negozi e griffe.

Analizzare il mondo del fashion sulla rete può essere estremamente utile per captare i maggiori trend tra il pubblico prima ancora che li rilevino le ricerche di mercato. Per questo le tecnologie di raccolta e analisi dei dati provenienti da social media, blog e forum diventano fondamentali per accedere ai racconti e alle esperienze quotidiane dei consumatori, identificando preferenze su brand e prodotti e anticipando la domanda.

Complementare al feedback dell’utenza è interessante osservare l’andamento dei maggiori brand del fashion sui social network.

SocialMeter ha svolto uno studio a riguardo monitorando gli account Twitter  di alcuni dei più rilevanti marchi della moda di alto livello, non solo italiana: @LouisVuitton, @Prada, @TiffanyAndCo, @Burberry, @Cartier, @gucci, @Hermes_Paris. In fatto di popolarità i brand che si sono guadagnati il podio sono @LouisVuitton (49,3%), @Burberry (18,8%) e @Prada (11%).

L’argomento è caldo: in sole due settimane sono stati registrati oltre 70.000 tweet che contenessero le keyword sopracitate e 4.000 immagini condivise, da parte di un totale di circa 44.000 utenti che hanno twittato riguardo a uno dei brand indicati.

Una volta individuati argomenti e hashtag più “virali” e utilizzati dalla maggioranza dei consumatori, sta al singolo brand comprendere come rivolgersi a singoli target, come dialogare, stimolare le conversazioni e le condivisioni, costruire un sistema di ingaggio capace di rivelarsi vincente anche sul fronte delle vendite.

di Francesca Delli Carri