TEDxVicenza: Si spengono le luci sul palco e in platea.

La location è unica nel suo genere: il teatro Olimpico; primo teatro coperto in muratura al mondo, con interni in legno, stucco e gesso, costruito su progetto di Andrea Palladio, tra il 1580 e il 1585.

L’attenzione del pubblico, numeroso e attento, è catturata dal monitor che proietta un filmato nel quale papà e figlioletto ridono contagiosamente ogni volta che il primo soffia sul fiore di tarassacco e i semi volano via leggeri.

Questo momento emotivamente coinvolgente dà il via alla prima edizione di TEDx Vicenza, introducendo al fil rouge dell’evento: “Planting the Seeds” (piantare i semi): seminare le idee; coltivare le idee e aspettare i frutti.

Sono questi i tre punti che la presentatrice Paola Maugeri sottolinea e che i vari speakers raccontano, portanto sul palco le loro esperienze umane, musicali, scientifiche, innovatrici e futuriste.

“Io protagonista del mio destino; non importa se la strada gira, vado avanti con il mio progetto” questa era la filosofia di Palladio raccontata da Guido Beltramini, storico di architettura.

Steve Haley invita “rimanere fuori dalla propria zona di comfort perché è lì che può succedere qualcosa di speciale”.

Un ritorno al passato, all’origine: i grani antichi con il loro codici genetici non mutati sono il cibo del futuro. La biodiversità terreste che non è un errore, ma è ricchezza, occasione di cambiamento e di evoluzione. L’intervento di Giuseppe Li Rosi è forte e concreto… è terreno e vero, come quello di Chiara Centofanti che si è riappropriata della terra e dei suoi frutti diventando protagonista del cambiamento e del suo lavoro.

Le esperienze si susseguono sul palco e portano emozioni e racconti che fanno pensare… e fare “discorsi alla pari”. L’intervento di Anna Piratti ci porta a confronatrci con oggetti di uso quotidiano, ad una scelta ponderata ed incondizionata: “nella misura in cui noi scegliamo nel rispetto della nostra indole, riusciamo a far emergere la parte di noi più bella ed efficace”.

Tommaso Corà, facendo tesoro delle esperienze dei carcerati e della ricerca di uno spazio in un luogo costretto e angusto come la cella, parla di “freedom room”, di libertà e di “design neutro che accoglie le azioni invece di definirle, un modulo abitativo ad alta dignità aggiunta”.

La forma è importante anche per lo scultore e artista Mattia Bosco; essa diventa un’occasione per ripensare le potenzialità di un materiale come un’occasione per rivedere il nostro rapporto con le cose e la nostra corporeità.

André Stern parla invece di bambini, del loro entusiamo, delle loro attitudini: “they plant new seeds in the people they meet, they have dreams!”.

A TEDx Vicenza non si è fatto solo ‘blablabla’, ma anche “ohohahah”… lo speech di Richard Romagnoli ha posto l’accento sulla scelta delle felicità e ha piantato un seme di consapevolezza: “aiuta sempre e non ferire mai e scegli di essere felice”.

Arte e monumenti, musica e new media, esperienza immersiva, White Out (uno dei più pericolosi fenomeni atmosferici dell’Antartide), possibilità di vita su Marte, innovazione e sostenibilità… argomenti egregiamente enunciati da relatori preparati e coinvolgenti come Christian Greco, Valter Tessaris, Thomas Breideband, Mick Odelli, Chiara Montanari, Jocelyn Dunn e Livio Valenti.

SocialMeter ha seguito l’evento su Twitter, monitorando le conversazioni #social riguardo le parole chiave #tedxvicenza e #plantingtheseeds, hashtag molto utilizzati negli oltre 2400 tweet raccolti.