Dalle foto artistiche alle recensioni dei ristoranti, il settore food con migliaia di immagini condivise tutti i giorni è sempre più social. Ma perché?

Mangiare è da sempre un momento conviviale: dall’antico Egitto fino ad oggi il consumo di cibo è un’azione sociale. Ma se un tempo il dialogo e la condivisione avvenivano solo attorno alla tavola ora i social network hanno introdotto una nuova dimensione e aumentato esponenzialmente la possibilità di dialogo anche con chi non è presente fisicamente. Il successo del cibo sui social è ormai provato: hashtag come #foodporn o #foodie risultano attualmente tra i più utilizzati su Instagram e Twitter e non passa giorno in cui non vengano condivise migliaia di immagini da tutti noi per raccontare cosa, dove e come mangiamo. La ‘socialità’ del cibo, infatti, non si ferma alla semplice fotografia del piatto che ci accingiamo a degustare, ma anche al luogo dove ci troviamo o al come l’abbiamo preparato. Dalle recensioni su Tripadvisor alla geolocalizzazione su FourSquare, dall’esplosione dei blog di cucina a quella delle video-ricette su Youtube: stimolata dalla proliferazione di programmi tv come Masterchef o Bake Off la social-food mania è ormai una realtà.

Ma perché il settore food si presta così bene ad essere social?

La sua natura conviviale e multisensoriale lo rendono un argomento perfetto: il cibo porta a galla ricordi ed emozioni ed è dotato di una grande carica narrativa. La maggior parte delle fotografie su di esso, infatti, sono fatte durante momenti familiari o tra amici, in occasione di particolari eventi o con l’obbiettivo di pubblicare ricette-tutorial. E la stessa natura dei social ha stimolato, dal canto suo, l’interesse verso il cibo: nel 2013 il 52% delle famiglie italiane seguiva programmi televisivi o siti internet sulla cucina (fonte: WeAreSocial). L’altro aspetto da non sottovalutare è l’abitudine, ormai radicata, degli utenti di usare il web per scambiarsi opinioni, valutare e recensire prodotti. È una conversazione peer-to-peer quella che si crea, un luogo dove trovare informazioni percepite più affidabili rispetto all’advertising tradizionale soprattutto in tema di cibo: per questo oggi le video-ricette sono più consultate dei libri.

E per finire è una questione di immaginazione: condividere immagini più o meno artistiche alimenta i desideri degli utenti, crea nuovi bisogni. I social hanno reso il cibo un indicatore di stile, hanno fatto degli chef delle celebrità e dei cuochi amatoriali dei professionisti, hanno creato opportunità per i brand del settore che hanno saputo sfruttarli. “Food is the new fashion”, ha detto Martha Stewart, e come darle torto?