da L’Arena del 03 agosto 2014

Analisi e test sono partiti con il vino, ma sono applicabili a qualsiasi tipologia di mercato

Un mezzo per conoscere le tendenze del mercato è quello dei social network, Twitter e Facebook in testa. Un canale efficace, come dimostra Maxone, società di analisi della web reputation e che «ascolta» il web. Ora Maxfone, che ha sede a Villafranca, è riuscita a mettere a punto un nuovo algoritmo per scovare anche le tendenze del mercato nel futuro.
«Sono serviti quasi due anni di ricerca e test operativi per mettere a punto Hunter, il nuovo algoritmo che è in grado di scovare i trend del futuro. È applicabile a qualsiasi tipologia di mercato, anche se i primi test li abbiamo eseguiti sul mercato del vino», spiega Paolo Errico, amministratore delegato di Maxfone (www.maxfone.it).
«Abbiamo studiato le tecniche di cool hunting tipiche del fashion, e le abbiamo applicate al vino, per intercettare le conversazioni e ricostruirle dinamicamente», racconta Errico. «Volevamo capire i contenuti e gli attori delle conversazioni, le dinamiche dei comportamenti, riconoscere gli influencer e le tendenze attuali e future. Va ricordato che negli Stati Uniti, ad esempio, il parlato sul vino passa per il 53,5 dai social network, per il 27,60 dai blog e per il 27,60 dai forum».


LE NECESSITÀ DEL MERCATO. «Dopo la raccolta dei dati e la loro rappresentazione grafica, l’analisi comportamentale attraverso la quale, siamo in grado di capire meglio le necessità del mercato, possiamo spingerci ancora più avanti, introducendo concetti assolutamente nuovi, riconducibili alla predict analysis», fa notare Errico. «È indubbio ormai che questo tipo di soluzioni, utilizzate in altri scenari, diventeranno indispensabili non solo per sviluppare nuove forme di comunicazione; ma anche nello sviluppo dei piani strategici e dei budget. Anche se va ricordato che, al di là degli algoritmi, è l’uomo che completa l’analisi e determina le decisioni finali».
Clienti di Maxfone nel mondo del vino sono, fra gli altri, l’Istituto Grandi Marchi, il Consorzio del Chianti, Marchesi Antinori, Masi, Tommasi, Allegrini e Zenato. Per l’olio, altro comparto interessante sui social, il cliente è invece Redoro.
In questa fase – è il messaggio di Maxfone – è importante comprendere e rendere consapevoli le aziende della potenzialità di queste soluzioni: «È anche importante acquisire competenze sulla gestione e sull’analisi delle informazioni e pianificare l’utilizzo dei nuovi strumenti», spiega Errico..
«Strategica è poi la scelta del media», sottolinea l’ad di Maxfone. «Se si esporta vino negli Stati Uniti, e non si è sviluppata una politica d’influenza sulla Rete attraverso Twitter, il rischio è quello di non avere la giusta visibilità: negli Usa Twitter (53,6% delle conversazioni sul Web) rappresenta per il vino italiano l’88,67% del parlato dei social. Tra i forum, il 35,19% del parlato passa da Wine Spectator. E per i blog il 2,70% del parlato passa dal blog Dobianchi.com».
Maurizio Corte