È mezzogiorno del 4 luglio e ci troviamo negli Stati Uniti d’America. La quiete di questo soleggiato sabato mattina viene bruscamente interrotta da un colpo, a cui ne seguono svariati, a intervalli regolari, fin quasi a farci perdere il conto. Sono tredici colpi di pistola. Tredici come gli stati che, nel 1776, firmarono il documento più importante per l’identità americana: la Dichiarazione di Indipendenza. Il tredicesimo colpo è seguito da un interludio di qualche istante, cui seguono le note dell’inno nazionale, The Star Spangled Banner, che presto riecheggia in ogni dove.
Il 4 luglio è una delle festività federali più sentite dall’intera popolazione degli Stati Uniti d’America. Il 2015 ha segnato i 239 anni di indipendenza e, come da tradizione, sono stati moltissimi gli eventi celebrativi che hanno investito non solo le grandi metropoli, ma anche le cittadine più piccole degli Stati Uniti. Sontuose parate e maestosi fuochi artificiali hanno colorato le strade e i cieli delle grandi metropoli, accompagnate dal rosso, il bianco e il blu delle innumerevoli bandiere che adornavano pressoché ogni edificio.
Gli uffici postali e gli uffici federali in generale sono rimasti rigorosamente chiusi, e per questa giornata speciale l’unico vero impegno da rispettare è stato quello della grigliata e del barbecue, per festeggiare all’aria aperta l’importante ricorrenza, ma anche, perché no, il primo giorno d’estate.
Per l’occasione, New York ha rispettato la tradizione dei fuochi d’artificio sparati dall’East River, oltre alla centenaria gara di hot dog di Coney Island, mentre le highlight di Chicago sono state le rievocazioni storiche che si sono tenute nel Museo di Storia Naturale. Washington DC ha invece ospitato lo storico concerto gratuito che ogni anno coinvolge oltre mezzo milione di persone.
A un evento di simile portata non ha potuto che corrispondere un grande parlato della rete, ed è sicuramente degno di nota il potere dimostrato dalle più recenti tendenze del web di riprendere e dar risonanza a una ricorrenza storica di questo tipo.

Ecco quindi che, in maniera quasi ossimorica, la storia diventa social e Twitter, Facebook, Instagram, Pinterest, Tumblr, Flickr e Periscope (e chi più ne ha, più ne metta) si sono letteralmente e prepotentemente ritrovati invasi da contenuti a tema Independence Day.
Non solo pensieri da 140 caratteri, ma anche foto, video e slanci di patriottismo hanno cominciato a popolare il mondo social già dalla tarda mattinata di venerdì 3, per poi protrarsi ben oltre il giorno di festeggiamenti, mantenendo livelli di parlato altissimi fino anche alla tarda serata del 5 luglio. L’ Independence Day è stato ascoltato da SocialMeter Analysis. Il tutto, naturalmente, accompagnato dall’altisonante hashtag #IndependenceDay, che, registrando oltre 45.000 tweet da parte di 33.989 utenti, è riuscito a sposare storia e modernità in modo a dir poco pirotecnico.