Introduciamo una nuova rubrica all’interno del nostro blog, dedicata alla sfida imposta dai big data e alle opportunità che questi possono generare, grazie al contributo di una serie di esperti e studiosi provenienti dall’ambito della sociologia, antropologia, psicologia, filosofia. È fondamentale osservare il fenomeno della digitalizzazione e della creazione di un patrimonio tecnologico-culturale attraverso un approccio interdisciplinare, creativo e aperto.    I big data hanno già cambiato il mondo. Le grandi imprese, hanno già stravolto il modo di vedere piani, programmi e strategie di marketing. Impresa e consumi sono sempre più interdipendenti in una società con confini culturali e anche geografici, sempre più flessibili. Lavoro, produzione e servizi, da tempo non sono più solo una semplice attività economica. Oggi, bisogna vedere brand, prodotti e servizi sempre più come fattori che condizionano e a loro volta sono condizionati da continui veloci mutevoli fenomeni sociali. Grazie ai big data, ora possiamo persino conoscere sempre meglio, come si possono relazionare imprese e consumatori anche se si è una piccola e media impresa. Abbiamo una società fatta da persone sempre più interdipendenti tra loro, anche se spesso tale aspetto non sempre ci rassicura. Grazie ai big data, i numeri e i grafici delle statistiche dei desideri e delle scelte nei consumi, hanno sempre più un’anima, e illustrano copioni di vita che rappresentano diversi “spettacoli” in differenti scenografie di contorno. Incrementare margini, migliorare processi produttivi, sfidare i giganti dei propri mercati e scoprire addirittura nuovi spazi finora inesplorati è possibile, e addirittura lo si può scoprire anche in maniera involontaria! La correlazione dei dati può anche far intravedere mercati inesplorati. In questi mari agitati del mondo moderno, si sa, non è il pesce grande che mangia il piccolo, ma è il più veloce che mangia il più lento. Da anni si ripete questa frase, e i motivi sono tanti, quasi tutti, dovuti alle grandi rivoluzioni tecnologiche. Comprendere il fenomeno dei big data, permette a tutte le aziende di abbattere costi, ridurre sprechi, affinare strategie di marketing, soddisfacendo davvero i veri bisogni dei propri clienti. Come? La presente rubrica offrirà spunti e tenterà di approfondire al meglio anche questi temi. Quella piccola élite di manager o consulenti più o meno creativi, che un tempo elaborava idee e strategie per conto di aziende di ogni dimensione, oggi da sola non è più funzionale. Un tempo si manipolavano numeri e idee per far incontrare prodotti, servizi e consumatori. Il tutto si faceva con laboriose e talvolta astruse idee più o meno sofisticate; no, ora questo non funziona più. I big data esigono ora una nuova classe dirigente ad ogni livello organizzativo di ogni dimensione. L’impresa famigliare del nord est e non solo, cosa sa davvero di come il mondo si sta evolvendo, e come può entrare in scena? Mentre preoccupata, affila vecchie spade, talvolta ignora, che oggi le guerre si fanno senza dichiarare guerra, e i teatri di battaglia sono sempre più difficili da identificare, non solo tanti concorrenti sono insidiosi e talvolta anche invisibili. In che modo l’impresa famigliare e la microimpresa può dimostrare il suo reale valore del suo reale lavoro? I big data aprono la mente su molti aspetti anche in questi mondi. Ma siamo culturalmente pronti? … le macchine lo sono, parecchi manager e pochi leader lo sono. Va bene così? … Bella sfida! di Franco Ciardiello __________ Ciardiello Franco. Sociologo, esperto in big data, analisi e dinamiche sociorelazionali dell’ecosistema aziendale. Collabora, con strutture specializzate nel monitoraggio e analisi di big data per analisi verticali su brand o prodotti per aiutare a creare efficaci strategie di comunicazione volte ad aumentare la visibilità e i livelli di engagement; aiuta imprenditori, manager e professionisti a  creare strategie commerciali e supporto alle organizzazioni di reti vendite; valorizza il potenziale umano per realizzare progetti condivisi; ponendo cura su attenzione e responsabilità, flussi di comunicazione interna, funzioni, deleghe e poteri per ogni ruolo.